
L’importanza di diventare strumento di bene nelle pratiche di Coaching
Il tutto è molto più della somma delle parti
Dare ordine al disordine: è questo il compito che ci spetta?
Le moderne scienze e alcuni approcci olistici evidenziano un parallelismo tra la geometria frattale che governa i sistemi dinamici della natura e la complessità della struttura umana, quale mente e corpo insieme.
Quando incontro un Coachee in sessione, prendere visione della sua identità caleidoscopica mi fa tornare ogni volta al concetto di frattale, quale metafora ai processi di evoluzione di un soggetto: “una linea è sempre sé stessa ma al contempo sempre diversamente traccia il suo confine tra continuità e discontinuità, fra sé stessa e il mondo esterno”.
La guidano infatti autosomiglianza (essere sé stessi a scale differenti) e struttura fine (essere costituita di molti dettagli ad ogni ingrandimento).
Se guardo alla educazione appresa nella Scuola di Coaching da cui provengo, questo assioma della geometria mi riporta d’immediato a quanto sperimentato con la Teoria del Meta-potenziale C.A.R.E.
Formula e Teoria: come poter innescare e sviluppare un processo di crescita coerente?
RF x C.A.R.E.: Relazione Facilitante x Meta-potenziale C.A.R.E. consentono di tendere verso l’evoluzione del Coachee.
Per la Scuola INCOACHING® esistono 4 facoltà trasversali ovvero 4 Meta- potenzialità, presenti in ogni persona che, per reciproca interdipendenza e influenza, contribuiscono insieme alla evoluzione di un soggetto. All’interno del proprio ruolo professionale, un Coach deve saperle esaltare con competenza quali conditio sine qua non di sviluppo del potenziale umano e attraverso cui si definisce propriamente il suo farsi strumento di bene per l’altro. Sono considerate tali le seguenti:
- Consapevolezza: implica conoscere e con-sapere, avere cognizione di qualcosa che si fa interiore e coerente con la propria persona. Implica apertura a livello cognitivo, emotivo e della volontà. (open mind, open heart, open will).
- Autodeterminazione: conduce a motivarsi e a muoversi da sé, a riappropriarsi di sé stessi, scegliendo liberamente e consapevolmente la propria azione. Altresì presuppone la capacità di promuovere la propria agentività attraverso processi decisionali intrinsecamente motivati, utili a riconquistare il governo del sé.
- Responsabilità: significa soprattutto esercitare la facoltà umana di farsi interrogare dal cambiamento generato, osservarlo senza giudizio, per poi trasformarla in un processo di apprendimento. E ancora presuppone l’abilità a rispondere delle sfide a partire dalla consapevolezza circa la scelta o l’azione intrapresa.
- Eudaimonia: di origine greca, letteralmente evoca la buona eu- realizzazione del proprio daimon. Il concetto è basilare: diventare ciò che si è, coltivare i propri talenti, sviluppare il proprio potenziale, conduce la persona a vivere concretamente la propria vita, perseverando nella ricerca della propria autorealizzazione, dando un senso unico e speciale al proprio percorso di cambiamento e di evoluzione.
All’interno della Teoria del Meta-Potenziale C.A.R.E. quanto sovrascritto si dispiega attraverso una mappa di processo del Coaching che incorpora la Mobility, il dialogo a spirale, il monitoraggio STOP&GO, tutti passaggi che hanno lo scopo di favorire nel Coachee l’attivazione di quel circolo virtuoso che è capace di condurlo, ogni volta e più approfonditamente, per quanto sempre fedele a sé stesso, verso la migliore espressione e conquista di sé.
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In esclusiva per INCOACHING®, testo di Simona Rebecchi – Coach professionista diplomata INCOACHING®
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