
Il ruolo dell’intelligenza emotiva
In questo contesto sempre più frenetico e in evoluzione, assumono un ruolo determinante le “competenze del cuore”. L’individuo si distingue per la sua competenza, ma soprattutto per le sue qualità personali e per lo spirito di gruppo, l’iniziativa, l’empatia, la capacità di adattamento, la persuasività e il senso sociale. Veniamo misurati sempre di più in base a come gestiamo le relazioni, indipendentemente dalla loro natura. Numerosi studi hanno dimostrato che la nostra capacità di riscuotere successo e di risultare convincenti dipende per il 60% dalle nostre competenze emotive. Queste sono fondamentali per aiutarci a gestire le nostre emozioni, per classificarle, interpretarle e controllarle, e ci aiutano anche a comprendere le emozioni degli altri e a poter costruire relazioni solide e durature.
L’intelligenza emotiva (IQ) è la capacità di riconoscere, comprendere, gestire e influenzare le proprie emozioni e quelle degli altri. Questo concetto, sviluppato dallo psicologo Daniel Goleman negli anni ’90, ha acquisito un’importanza crescente in vari ambiti della vita quotidiana, dal lavoro alle relazioni personali, fino alla salute mentale.
La ricerca ha scoperto che le persone con una forte leadership tendono ad essere anche più intelligenti emotivamente, suggerendo che un alto quoziente emotivo è una qualità importante che imprenditori e manager dovrebbero possedere.
Secondo Daniel Goleman, il padre dell’intelligenza emotiva, questa si compone di cinque abilità principali, che possiamo raggruppare in competenza personale e competenza sociale.
Le competenze personali sono: autoconsapevolezza, autocontrollo e motivazione.
L’autoconsapevolezza è la capacità di riconoscere e comprendere le proprie emozioni nel momento in cui si verificano. È il primo passo per una gestione emotiva efficace, poiché permette di capire le proprie reazioni, i propri stati d’animo e le cause sottostanti. Una persona con alta autoconsapevolezza sa come le emozioni influenzano i suoi pensieri e comportamenti e saprà così gestire meglio anche le emozioni altrui. Rispetto alle proprie emozioni possiamo esserne coscienti e quindi in grado di gestirle, possiamo esserne sopraffatti o rassegnarci a queste, positive o negative che siano.
L’autocontrollo, o autoregolazione, riguarda la capacità di gestire e regolare le proprie emozioni in modo costruttivo, evitando reazioni impulsive o distruttive. Le persone con un buon autocontrollo sono in grado di mantenere la calma sotto pressione e prendere decisioni ponderate, senza lasciarsi sopraffare dalle emozioni.
La motivazione emotiva si riferisce alla capacità di dirigere le proprie emozioni verso obiettivi positivi e costruttivi. Le persone motivate sono in grado di affrontare le difficoltà con resilienza e perseveranza, mantenendo un atteggiamento positivo anche di fronte agli ostacoli. È la capacità di auto motivarsi a prescindere dal contesto.
Le competenze sociali sono: empatia e abilità sociali.
L’empatia è la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni degli altri, mettendosi nei loro panni. È un elemento cruciale per costruire relazioni interpersonali positive e per la gestione dei conflitti. L’empatia aiuta a rispondere in modo adeguato alle emozioni altrui, mostrando comprensione e supporto. Più aperti siamo alle nostre emozioni, meglio possiamo comprendere quelle altrui. Le persone empatiche si sintonizzano mediante la voce, la mimica, la gestualità e l’atteggiamento corporeo sul proprio interlocutore.
Le abilità sociali sono la capacità di gestire le interazioni sociali in modo efficace e di costruire relazioni sane e cooperative. Le persone con buone abilità sociali sono in grado di comunicare in modo chiaro, risolvere conflitti e lavorare in gruppo in modo armonioso.
L’intelligenza emotiva è essenziale per una serie di motivi, che spaziano dalla sfera professionale a quella personale.
Le persone con alta intelligenza emotiva tendono ad avere relazioni più soddisfacenti e durature, poiché sono in grado di comprendere meglio le esigenze degli altri e di rispondere in modo empatico. L’empatia, in particolare, è un fattore chiave per la costruzione di legami di fiducia.
L’intelligenza emotiva è spesso un indicatore di successo professionale. La capacità di lavorare bene in team, di gestire lo stress e di adattarsi a situazioni mutevoli è fondamentale in ambienti di lavoro dinamici. Inoltre, le persone con alta IE sono spesso più capaci di leadership, poiché sanno come motivare gli altri e creare un clima positivo.
Ogni leader dovrebbe confrontarsi con il tema della leadership positiva ed essere consapevole che le emozioni sono contagiose. La risonanza delle emozioni agevola o meno un leader, che dovrebbe cercare di comprendere le emozioni del proprio team e farne emergere il potenziale. Possiamo parlare di leadership risonante quando viene rafforzata o prolungata l’armonia all’interno di un gruppo, facendo vibrare insieme persone e sentimenti. I leader dissonanti, al contrario, provocano frustrazione, paura e resistenza. Il risultato di una dirigenza dissonante è poca motivazione tra le persone e un risultato più basso rispetto a quanto potrebbe esprimere il team. I leader emotivamente intelligenti e di successo, dispongono del giusto equilibrio tra le 5 dimensioni dell’intelligenza emotiva.
Possiamo identificare il leader risonante nel leader visionario, colui che stabilisce l’obiettivo e che lo fa diventare un sogno condiviso e stabilisce quindi una Vision; nel leader coach, colui che incentiva al raggiungimento dell’obiettivo personale ed è in grado di allineare questo all’obiettivo aziendale; nel leader orientato alle emozioni, che mostra le emozioni, accoglie quelle degli altri e rafforza un legame tra i membri del team; e nel leader democratico, che chiede apertamente idee ed opinioni e stimola i collaboratori per il proprio valore e contributo.
L’intelligenza emotiva di un gruppo comprende le stesse capacità di quelle di una singola persona: autoconsapevolezza, autoregolazione, motivazione, empatia e gestione delle relazioni. Anche i gruppi vivono degli stati d’animo e agiscono collettivamente. Un team con una buona autoconsapevolezza è attento sia allo stato d’animo del gruppo che alle emozioni del singolo membro. L’empatia e la gestione delle relazioni vengono reciprocamente incoraggiate.
La comunicazione è la chiave per il successo in ogni team. Quando i membri di un team possiedono un alto livello di intelligenza emotiva, sono in grado di comunicare in modo chiaro e empatico. La consapevolezza emotiva aiuta a leggere i segnali non verbali e a capire meglio il tono e le intenzioni dietro le parole, evitando fraintendimenti e conflitti. In questo modo, la qualità delle conversazioni aumenta, le informazioni vengono trasmesse in modo più efficace e la collaborazione diventa più fluida. Ogni gruppo di lavoro può trovarsi ad affrontare conflitti, siano essi legati a divergenze di opinioni, aspettative o personalità. Un team con membri emotivamente intelligenti è in grado di affrontare e risolvere i conflitti in modo costruttivo. Le persone emotivamente intelligenti tendono ad essere più pazienti, ascoltano con attenzione le ragioni altrui e cercano soluzioni che soddisfino tutte le parti coinvolte. Piuttosto che evitare o ignorare il conflitto, lo affrontano in maniera aperta e rispettosa, cercando il dialogo e il compromesso.
L’intelligenza emotiva contribuisce a creare un ambiente di lavoro sano e positivo. Le persone emotivamente intelligenti sono più sensibili alle esigenze degli altri e capaci di offrire supporto nei momenti difficili. Questo tipo di empatia rafforza i legami tra i membri del team e favorisce una cultura aziendale inclusiva, dove ciascuno si sente ascoltato e valorizzato. Un clima positivo, a sua volta, stimola la motivazione e l’impegno dei dipendenti, migliorando la soddisfazione sul lavoro e riducendo il turnover. Infine, un ambiente di lavoro caratterizzato da alta intelligenza emotiva contribuisce a un miglioramento delle performance. L’assenza di conflitti inutili e la presenza di una comunicazione aperta e positiva fanno sì che i membri del team possano concentrarsi sugli obiettivi e lavorare in modo più efficiente. La gestione delle emozioni riduce lo stress e aumenta il benessere complessivo dei dipendenti, che si traduce in una maggiore produttività.
L’intelligenza emotiva si può sviluppare: occorre motivazione e tempo perché c’è bisogno di esercizio, applicazione e rivisitazione. Diventa fondamentale quindi capire chi vorremmo essere, per poi individuare chi siamo, con i nostri punti di forza e debolezza, definire un piano d’azione per sviluppare i punti di forza e sperimentare nuove modalità di comportamento e sviluppare relazioni che stimolino il cambiamento.(cambiamento intenzionale di Boyatzis).
L’intelligenza emotiva aiuta a gestire lo stress in modo più efficace. Le persone emotivamente intelligenti sono in grado di mantenere la calma anche sotto pressione, utilizzando comportamenti, pensieri o tecniche per affrontare situazioni stressanti, difficili o traumatiche. Le strategie di coping sono salutari per affrontare le sfide quotidiane senza farsi sopraffare.
L’autoconsapevolezza e l’autocontrollo sono strettamente legati alla salute mentale. Le persone con alta IE tendono ad avere una maggiore consapevolezza dei propri bisogni emotivi e sono più abili nel gestire ansia, depressione e altre difficoltà psicologiche. L’intelligenza emotiva è quindi un fattore protettivo per il benessere psicologico.
L’intelligenza emotiva non è una qualità statica, ma può essere sviluppata e migliorata nel tempo.
Il primo passo per sviluppare l’intelligenza emotiva è diventare consapevoli delle proprie emozioni. Spesso, siamo così presi dalle attività quotidiane che non ci fermiamo a riflettere su ciò che proviamo. Tuttavia, comprendere cosa ci succede emotivamente è essenziale per imparare a gestirlo. La riflessione quotidiana: ogni giorno, prendersi qualche minuto per fare il punto su come ci si sente e scrivere un diario emozionale può essere un buon modo per capire meglio le proprie reazioni. La mindfulness e la pratica della consapevolezza aiutano a vivere nel momento presente e a riconoscere le emozioni senza giudicarle. Però non basta solo riconoscere ciò che proviamo, ma è anche importante imparare a gestire le emozioni, in particolare quelle intense o negative, come rabbia, frustrazione o ansia. In momenti di stress fare dei respiri profondi per calmarsi diventa fondamentale perché la respirazione diaframmatica è particolarmente utile per ridurre l’ansia e recuperare lucidità e aiuta, prima di reagire emotivamente, a fare una pausa. Riconoscere i pensieri negativi e sostituirli con pensieri più realistici e positivi calma l’agitazione.
Il secondo passo è sviluppare l’empatia: le persone empatiche sono in grado di connettersi facilmente con gli altri e di rispondere in modo appropriato alle emozioni altrui. Allenarsi nel fare attenzione alle parole, ma anche al linguaggio del corpo e al tono di voce degli altri. Cercare di capire veramente ciò che stanno provando, senza interrompere o giudicare. Provare a vedere la situazione dal punto di vista degli altri e chiedersi come ci si sentirebbe in quella situazione. Impegnarsi a rispondere in modo comprensivo e supportivo, mostrando che si capisce l’altro.
Anche le competenze sociali sono essenziali per costruire e mantenere relazioni positive e per interagire in modo efficace con gli altri. Le persone con alta intelligenza emotiva sono in grado di gestire situazioni sociali complesse con facilità, mostrando capacità di negoziazione, gestione dei conflitti e cooperazione. Impegnarsi ad esprimere i propri pensieri e sentimenti in modo chiaro e diretto, senza essere passivi né aggressivi e quando sorgono divergenze, affrontarle in modo costruttivo, cercando soluzioni che soddisfino tutte le parti coinvolte e che portino a un risultato positivo per la relazione.
La motivazione intrinseca è la capacità di mantenere alta la propria energia e determinazione, anche quando le cose si fanno difficili. Le persone con una buona intelligenza emotiva tendono ad avere un forte orientamento all’obiettivo e si auto-motivano per perseguirlo. Diventa importante quindi impostare obiettivi chiari e realistici: devono essere sfidanti, ma non irraggiungibili. Focalizzarsi sul processo, non solo sul risultato: invece di concentrarsi solo sul raggiungimento dell’obiettivo, apprezzare anche il percorso che si sta facendo per arrivarci, accettando anche eventuali errori propri o di altri.
Per migliorare la propria intelligenza emotiva, è importante ricevere feedback. La capacità di accettare il feedback è un segno di maturità emotiva.
Chiedere opinioni sincere ai propri amici, familiari o colleghi cosa pensano delle tue capacità relazionali e di gestione emotiva, cercando di ascoltare con apertura è un’ottima strategia.
L’intelligenza emotiva è un aspetto fondamentale del nostro funzionamento psicologico e sociale. Essa non solo ci aiuta a comprendere e gestire le nostre emozioni, ma ci permette anche di costruire relazioni più sane, affrontare le difficoltà con resilienza e vivere una vita più soddisfacente. Sebbene molte persone siano già naturalmente predisposte ad avere una buona IE, è possibile svilupparla e migliorarla attraverso la consapevolezza, la pratica e l’impegno costante. In un mondo sempre più interconnesso e complesso, l’intelligenza emotiva è una risorsa preziosa.
Martina Michielon
Manager, Consulente accreditata Emotional Quotient e TTI Success Insight. Professional Coach | Veneto
martmic@outlook.it
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