Categoria: Il Coach tra spiritualità e fisica quantistica

Categoria: Il Coach tra spiritualità e fisica quantistica

Il Coach tra spiritualità e fisica quantistica

 

Premessa

Pochi anni fa ho dovuto affrontare un momento particolarmente difficile a seguito del quale ho deciso di intraprendere un percorso di crescita personale che mi porta a sperimentare varie teorie e approcci. Il mio interesse per il coaching nasce dal mio vissuto e dalla volontà di far emergere il meglio da una persona, perchè ogni essere umano ha una scintilla divina che può essere accesa, alimentata e diffusa; dunque sono pervasa dalla certezza che il coaching oggi rappresenti uno degli strumenti in grado di condurre l’umanità verso grandi approdi, in cui realizzare finalmente una società che anteponga alla competizione la collaborazione, al conflitto la pace, alla paura e al senso di colpa l’amore e la gratitudine.

 

Fisica quantistica

La fisica newtoniana spiega le leggi empiriche che esplorano e misurano il mondo, per essa tutto dev’essere prevedibile e misurabile; infatti è la fisica classica che funziona nel nostro mondo e le sue leggi governano la realtà oggettiva.  L’approccio classico ha però il limite di non saper spiegare alcuni fenomeni che si manifestano nella materia ma che trovano origine nell’impalpabile. E qui entra in gioco la fisica quantistica che introduce nuovi paradigmi e nuovi modi di considerare la realtà. L’esperimento della “doppia fenditura” di Thomas Young, l’effetto “Einstein-Podolsky-Rosen”, “il gatto di Schrödinger”, la legge di Maharishi e gli esperimenti di Masaru Emoto hanno contribuito all’elaborazione di nuove teorie i cui principi possono essere così riepilogati:

  • la materia è formata da onde di energia;
  • queste strutture di energia sono consce;
  • la coscienza dell’uomo potrebbe essere in grado di far collassare le funzioni d’onda e influire sulla realtà;
  • nell’universo non vi è separazione e tutto è connesso;
  • la realtà è condizionata da filtri percettivi e cognitivi;
  • la realtà è un’illusione.

La chiave della fisica quantistica è il dualismo onda-particella: i fisici hanno dimostrato che la natura è contemporaneamente onda e particella; in particolare nel campo di Plank le particelle improvvisamente dal nulla compaiono e nel nulla scompaiono, facendo ipotizzare che esse possano provenire da un universo parallelo. Quindi, se per la fisica classica l’osservatore e l’osservato sono indipendenti, per la fisica quantistica osservatore e osservato sono strettamente connessi, pertanto ciò conferisce un valore scientifico alla soggettività; se nella fisica classica è tutto deterministico, in quella quantistica non ci sono certezze ma possibilità. Inoltre la fisica quantistica postula l’esistenza di un mondo astratto costituito da informazione, che si trova oltre il mondo fisico.

 

Spiritualità

Quello che oggi viene spiegato dall’approccio quantistico corrisponde pienamente a quanto avevano espresso nel passato i grandi saggi, mistici e religiosi i quali insegnavano che il mondo percepito dai nostri sensi è “maya”, cioè un’illusione dietro la quale c’è un’informazione di amore incondizionato. A differenza della razionalità, in cui risiede tutto ciò che è scientifico e basato sull’osservazione, sul giudizio e sull’analisi del passato per prevedere il futuro (principio di casualità), la spiritualità funziona al contrario: ciò che si immagina oggi ha un potente effetto su ciò che accadrà in futuro e questa proiezione nel futuro determina il presente (principio di finalità). In questa concezione olografica dell’universo, la realtà illusoria sembra che aspetti un intervento per essere modificata; ciò che impedisce di farlo è la forte resistenza legata a profonde convinzioni.

 

Cambiare le convinzioni per accedere a infinite possibilità

Attraverso la fisica quantistica ho compreso che ogni individuo è come un’antenna ricetrasmittente sintonizzata su una determinata frequenza e che essenzialmente questa sintonizzazione passa dalle frequenze di paura e sensi di colpa, a frequenze di amore e gratitudine; e come un boomerang, ogni pensiero, parola e azione, si manifesta nella realtà oggettiva percepita con i cinque sensi, restituendo ciò che si è manifestato. Dunque è ormai noto che esistono infinite possibilità e che ogni essere umano è co-creatore della realtà; tale creazione è strettamente legata all’insieme di credenze che ogni individuo possiede e a loro volta le credenze sono determinate da una serie di condizionamenti.  L’esempio degli elefanti, come riportato sul testo di riferimento del corso “L’essenza del coaching”, può chiarire ulteriormente: i piccoli elefanti vengono legati ad un palo per evitare che fuggano e, nonostante vari tentativi, i cuccioli non riescono a liberarsi; ma una volta cresciuti, sebbene la loro stazza e la notevole forza gli permetterebbero di liberarsi, continuano a restare legati convinti di non riuscirci. Allo stesso modo i condizionamenti limitano la persona tenendola prigioniera di schemi mentali che nascondono le sue potenzialità; anche se si è adulti, una buona parte delle proprie credenze si origina durante l’infanzia e quell’impronta resta per tutta la vita (se non si interviene per superarla), inoltre molte di queste credenze vengono dimenticate a livello conscio ma archiviate nell’inconscio e da lì esse continuano ad agire, influenzando il comportamento. Pertanto è fondamentale rendersi consapevoli delle convinzioni che si posseggono: «Rendi cosciente l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e lo chiamerai destino» Carl Gustav Jung.

 

Conclusioni

Ogni individuo attira ciò di cui è intimamente convinto, infatti egli vive in determinate situazioni perché i suoi pensieri e le sue convinzioni lo hanno portato in quelle circostanze; quindi la casualità non esiste, ogni situazione riflette il proprio mondo interiore e rappresenta una spinta verso il cambiamento; attraverso un atteggiamento di accoglienza, anche una situazione negativa può rappresentare il punto di partenza di un processo evolutivo e le domande efficaci poste dal coach stimolano il livello di consapevolezza nel coachee in funzione della gestione dei suoi pensieri nell’interazione con se stesso e con gli altri.

Un aspetto fondamentale e imprescindibile è l’obiettivo: la presenza di uno scopo o di un desiderio permette di focalizzare i pensieri e conseguentemente la mente si allinea in direzione del raggiungimento dell’obiettivo. Spesso la radice di un obiettivo è un bisogno (implicito o esplicito) di cambiamento, in molti casi c’è la volontà di cambiare una realtà indesiderata ed è proprio cambiando ciò che si crede che si può modificare ciò che si vive; le realtà possibili sono infinite così come infinito è il potere di cambiarle!

Un intervento efficace in tal senso è la proiezione verso il futuro desiderato del coachee che, durante la fase di elaborazione, può essere indotta attraverso la tecnica del manifesting: immergendosi in una situazione futura desiderata, coinvolgendo tutti i sensi e le emozioni, il coachee sfrutta il pensiero laterale e lancia quell’insieme di informazioni verso un ramo di realtà; visualizzando il risultato desiderato si crea il percorso per l’energia prodotta dai pensieri per manifestarlo.

Il coaching permette di allenare la mente per individuare e rimuovere convinzioni limitanti, stimolare e attivare pensieri positivi, convinzioni potenzianti, consapevolezza e motivazione, in un percorso evolutivo in cui si accompagna il coachee a salire sul palcoscenico della sua vita per divenirne il protagonista, dando una direzione ai pensieri in vista di obiettivi di cambiamento e crescita personale, individuando talenti e risorse funzionali al più grande degli obiettivi: la realizzazione della migliore versione di se stessi!

E se un percorso di coaching professionale può essere descritto con la metafora del viaggio la cui meta è il raggiungimento di uno specifico obiettivo, vorrei concludere con una personale lettura del viaggio nel coaching: un viaggio che inizia facendo il primo passo verso se stessi, con la volontà di capire chi si è veramente fuori dalla gabbia dei condizionamenti, per conoscere quella profonda essenza che rende ogni essere umano unico e irripetibile; un viaggio a volte dantesco, perché può capitare di scendere all’inferno per poi risalire verso il paradiso delle infinite possibilità, attraverso l’energia accesa dal coach che si riflette nella dimensione del qui ed ora della sessione, entrando in risonanza col coachee. Dunque un viaggio che richiede impegno e volontà, un viaggio che conduce verso l’unica vera meta: noi stessi!

Il Professional coaching program, attraverso il modello evolutivo, fornisce importanti strumenti che consentono di tradurre concretamente i principi espressi in questo lavoro. In particolare la struttura di sessione permette di accompagnare il coachee nel rispetto del suo sistema di valori, stimolando la sua autodeterminazione nell’ottica della co-creazione, con la potenza del dialogo maieutico che favorisce la fioritura dell’essenza della persona; una struttura a spirale che fa entrare in contatto con quella parte profonda di se stessi che pretende di manifestarsi per proseguire nello straordinario cammino esistenziale.

 

Anna Maria Tulli
Insegnante e Life Coach diplomata INCOACHING®
Genazzano (RM)
tulliannamaria1@gmail.com

 

 

 

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