Diventare Coach: tutto quello che devi sapere
Storyboard
Come vivere una professionale densa e ricca di significato?
I believe: le risposte che riesci a configurare nel tuo intimo più profondo, a partire da questa domanda, è quanto di più importante hai necessità di sapere per diventare un Coach.
In molti casi, trattandosi di profilare il proprio “Io” nel futuro, viene ad evidenza un gap, una dicotomia, a tratti leggera a volte abissale: ciò che crediamo di volere veramente è solo ciò che pensiamo di volere.
Come ritrovare la loro vicinanza e coerenza per ritrovarci, con effetto secondario, più motivati e responsabilmente più autentici?
Una cosa è bene ricordare: la nostra esperienza è sempre costituita dalla percezione di essa e dalla nostra capacità di strutturarla in catene di significato e di senso. Seguendo quest’ottica un processo di learning cycle legato al divenire un Coach presuppone un’abilità prima: la capacità di imparare ad imparare, in funzione di scopi e di bisogni propri e soggettivi.
Un passo e un passo e un passo…
Diventare Coach presuppone la disponibilità consapevole verso un processo di apprendimento, sia cognitivo, sia percettivo e sia strumentale, cioè, legato a metodo e strumento.
Si sa che l’’essere umano apprende per sopravvivere, apprende per adattarsi, apprende per migliorare sé stesso. Che cosa dunque ti guida maggiormente?
Il modo in cui facciamo proprio un processo di apprendimento, ovvero lo qualifichiamo nel tempo per nostra memoria, simbolo, linguaggio, valore e storia personale, determina la nostra identità, anche quella professionale.
Seguendo il passo, credo che divenire Coach presupponga un humus prospettico, una propensione di sguardo e una tensione emotiva che oserei denominare filosofica, nella misura in cui sa prendere visione delle cose , delle persone e dei contesti, in modo prescrittivo: come la filosofia il Coaching non ha l’ambizione di descrivere aprioristicamente e convenzionalmente il mondo per quello che è.
Anzitutto lo osserva, lo scompone e ricompone, ne esalta le sfaccettature come un prisma di cristallo al sole per poi accendere la sua ricchezza di forma. Del mondo ne illumina quindi le sue infinte possibilità.
Sentire, sapere, sognare. Ecco gli elementi che a mio parere guidano una scelta professionale se consapevoli e liberi di esprimere sé stessi.
Se ora vi sentite un po’ disorientati e catapultati di nuovo in un mare di incognite e di scelte possibili forse vi potrà supportare lo scrittore Eric Weiner quando scrive: “La conoscenza è sapere che il pomodoro è un frutto, la saggezza è non metterlo nella macedonia”.
In esclusiva per INCOACHING®, testo di Simona Rebecchi – Coach professionista diplomata INCOACHING®
No Comments