
Come utilizzare le metafore del Coachee in modo efficace
Il potere della metafora
Pensiamo per storie e pensiamo per immagini, così ci dice la scienza. Pensiamo dunque in modo metaforico.
In tal senso gli elementi che la qualificano diventano per noi una radice creativa di intuizione, di induzione, di previsione, di mobilità e di risoluzione dei problemi. È un punto da cui partire e che qualsiasi Coach non dovrebbe trascurare, allo scopo di favorire nel Coachee un atto esplorativo e supportivo di consapevolezza.
Sappiamo quanto saper stare sull’onda delle metafore proposte da un Coachee costituisca uno sforzo cognitivo, empatico e linguistico al tempo stesso; tuttavia, la questione si presenta di rilevante importanza in ottica di valorizzazione di un imprinting relazionale.
Ogni metafora apre infatti un nuovo mondo di significazione, dando vita a mappature di narrazione che ne arricchiscono il senso, il sentimento e lo scopo.
Cosa fare di fronte a una metafora?
Saper utilizzare le metafore del Coachee presuppone, a mio parere, la capacità di padroneggiare i seguenti passi narrativi:
- 1. Agire un ascolto attivo, profondo, costruttivo, sostenuto nel tempo, al fine di focalizzarne aspetti, parole, immagini ritenuti e interpretati più evocativi e significativi.
- 2. Esplorare la metafora mediante una sequela di domande efficaci che inducano il Coachee verso una maggiore chiarezza, una profondità di analisi dei significati e dei concetti espressi, favorendo il processo di auto-svelamento del suo potenziale narrativo.
- 3. Trasformare il linguaggio metaforico del Coachee in una coerente descrizione e verbalizzazione delle sensazioni e delle esperienze associate alla immagine metaforica.
- 4. Creare un ponte metaforico ovvero creare un ancoraggio tra il pensiero metaforico e il pensiero logico-razionale, affinché attraverso una narrazione a ritroso il Coachee possa ricondursi sul piano della vita reale e dei significati comuni e condivisi.
Attraverso questi processi di dialogo il Coachee può essere ben guidato nel raggiungimento di un equilibrio di narrazione tra la raccolta incompleta e confusa di informazioni e la raccolta eccessiva di informazioni, al fine di favorirne una migliore comprensione.
Le metafore selezionano, sottolineano, organizzano tratti caratteristici del soggetto in forme linguistiche non convenzionali che permettono al Coachee stesso di darsi una evidenza nuova.
In tal senso, come afferma Kropp: “quando i clienti sono incoraggiati a rimanere all’interno delle loro metafore, esplorandole ed elaborandone, il significato e l’insight che essi ne traggono è più profondo se la metafora è descritta e analizzata”.
Non solo. Da un punto di vista pedagogico, poiché ogni metafora permette una vicinanza emotiva tra i parlanti e rispetto alla esperienza condivisa, l’apprendimento della stessa diventa più facile da memorizzare e stabilizzare.
Per tutto questo, saper utilizzare le metafore di un Coachee diviene una conditio sine qua non per una prassi professionale di Coaching volta a enfatizzare nel Coachee la ricerca auto-generativa di senso e di significato.
Se l’argomento ti interessa puoi apprenderlo meglio leggendo questo articolo.
In esclusiva per INCOACHING®, testo di Simona Rebecchi – Coach professionista diplomata INCOACHING®
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