
L’Essenza del Coaching
di Alessandro Pannitti e Franco Rossi
Oggi viviamo un’era nella quale, come ha affermato Isaac Asimov: “E’ il cambiamento, il continuo cambiamento, l’inevitabile cambiamento il fattore dominante nella attuale società”.
Infatti, nella società postmoderna “liquida” e complessa, il cambiamento ineluttabile di ogni singola persona è inserito in un processo più ampio di rapidi mutamenti causati dalla globalizzazione dei mercati, dalle repentine innovazioni tecnologiche, dall’accessibilità e condivisione delle informazioni, ecc.
Ecco perché il Coaching, metodo di sviluppo a disposizione di un individuo o di un’organizzazione per gestire in maniera efficace fasi di cambiamento e desideri di miglioramento, sta diventando sempre più diffuso e popolare.
Questo libro nasce dalla volontà di vedere pubblicato un testo italiano che spieghi finalmente il Coaching in modo completo e nella sua vera essenza.
E’ rivolto a tutti coloro i quali vogliano conoscere ed apprendere in modo rigoroso ed esauriente le basi di questa affascinante disciplina che mira allo sviluppo dell’eccellenza della persona e che si fonda su tre elementi caratterizzanti: l’instaurazione di una relazione facilitante tra il Coach e il cliente (chiamato anche Coachee), lo sviluppo del potenziale umano, la creazione di piani d’azione autodeterminati finalizzati al raggiungimento di obiettivi concreti e specifici. Questi tre elementi vengono analizzati in modo approfondito; ognuno è inserito in una precisa cornice teorica di riferimento ed ampliato da strumenti di Coaching che evidenziano la natura interdisciplinare del metodo.
Per approfondire o acquistare on line visita la pagina della Casa Editrice FrancoAngeli

Recensioni
Gabriele Pagnini (Coach Professionista)
Buongiorno Alessandro e Franco, mi chiamo Gabriele Pagnini e sono un coach di Pesaro associato a AICP Marche.
Dopo 25 anni di consulenza aziendale, ho incontrato il coaching e la PNL nel 2011 e mi sono subito appassionato alla materia. Ho sempre “incrociato” molte esperienze di vario genere e in questo momento sto frequentando la scuola di psicologia applicata (AIPAC) del prof. Franco Nanetti.
L’unico motivo per cui scrivo questa mail è semplicemente quello di ringraziarvi per aver scritto il libro “L’essenza del Coaching”. Finalmente un libro di coaching dove si parla di psicologia, di crescita personale, di comunicazione, di management, di creatività e pensiero laterale, di filosofia, di analisi transazionale e dove vicino a Whitmore e Gallwey (indiscussi guru del coaching) si trovano Rogers, Watzlawick, Seligman, Stewart, Nanetti, Hillman, Johnson, Gibram, DeBono, Bateson, Maslow e tanti altri…
Finalmente ritrovo nel vostro coaching quello che Dilts chiama il coaching con la “C” maiuscola (cosa che non trovo invece in altri “stili di coaching” anche molto “famosi”).
Grazie quindi e spero di potervi incontrare per conoscervi di persona, magari solo per scambiare qualche parola.
Famiglia Oggi
L’adesione degli autori all’Evidence-Based Coaching – movimento internazionale che intende far crescere la disciplina del coaching in ambito scientifico – permette loro di inserirsi tra una vasta produzione sul tema con originalità.
Il termine coaching tradotto in italiano con allenamento, trae le sue origini dall’ambito sportivo. Il coach (allenatore) stimola il cliente (coachee) a sviluppare e potenziare i muscoli che, nel caso del Life coaching o Business coaching, sono paragonabili alle capacità relazionali e alle potenzialità dell’individuo, per il raggiungimento di obiettivi concreti.
Per il coaching – a cui si può ricorrere se in crisi di autogoverno – il cambiamento è inteso come miglioramento ed ha lo scopo di sviluppare le potenzialità individuali per il raggiungimento di obiettivi specifici, realizzati attraverso un piano di azione.
Nella prima parte del lavoro gli autori descrivono le linee guida del metodo. Grazie all’utilizzo di una serie di strumenti formativi ed operativi – che confermano la modalità di approccio sistemico ai fenomeni – il cliente intraprende un percorso di sviluppo verso l’eccellenza. Eccellenza e perfezionismo vanno però distinti: perché se è utile dare il meglio di sé, dare ciò che non si ha, non è possibile.
Nella parte centrale del libro viene focalizzato cosa si intende per sviluppo del potenziale del coachee, ossia il processo di consapevolezza che porta il cliente ad individuare le proprie potenzialità, per allenarle e trasformarle in competenze.
Il capitolo si apre con il concetto di cura di sé accompagnato dal motto conosci te stesso e dall’introduzione della nozione di felicità. Ciò permette di presentare la Self-Determination Theory (teoria sulla motivazione) a cui gli autori accostano quella della ghianda di James Hillmann e la virtù, connessa all’idea di abilità e non di bene. Le potenzialità personali vengono classificate all’interno di sei virtù che risultano essere comuni a tutto il genere umano e pilastri dell’indagine scientifica della moderna Psicologia Positiva.
Se le virtù possono essere allenate, allora possiamo trasformarle in talenti, anche per non perderle. Grazie a strumenti empirici adeguati e alla forza generata dalla motivazione intrinseca, possiamo esercitare quelle competenze calde (le potenzialità caratterizzanti l’individuo), costitutive delle virtù e fonte non solo di elevati livelli prestazionali ma anche di autorealizzazione, responsabilità e consapevolezza di sé e della propria forza.
Si accede così alla terza parte del libro che introduce la teoria del Goal Setting: cornice teorica entro la quale si colloca il lavoro per obiettivi che connota il coaching come metodo di sviluppo prettamente pragmatico, a differenza di altri tipi di relazione di aiuto (p. 117). Il monitoraggio, il lavoro sui pre-giudizi e lo sviluppo di altre visioni concludono l’intervento.
Alla fine del percorso, l’apprendimento non riguarda però solo il cliente, ma anche il coach che ha potuto apprendere molte cose anche su se stesso, attraverso l’ascolto attivo e la relazione empatica con il coachee.
Daniela Franzoni
Famiglia Oggi N.4/2012
pp. 113, 114
No Comments