Categoria: Scuola di Coaching: dall’aspirante Coach all’essere professionista

Categoria: Scuola di Coaching: dall’aspirante Coach all’essere professionista

raggiungimento di un obiettivo

Scuola di Coaching: dall’aspirante Coach all’essere professionista

Sono il vocabolario che indosso

Non ci sono dubbi lessicali. La parola “aspirante” è carica di suggestione a partire dalla sua etimologia latina, dimostrando come la radice e la sua evoluzione giungano al nostro tempo presente con il medesimo aspetto valoriale: discende dal verbo postulare ovvero “richiedere con determinazione”, “chiedere per ottenere un beneficio”. Aspirare e dunque “sollevare”.

Sarebbe già sufficiente questo per correlare un soggetto “aspirante Coach” a due basici quesiti, così imprescindibili da riservarsi il diritto di trascinare con sé il principio di tutto, di ogni passo a venire.
Chi sono e chi voglio diventare?

 

Desiderare, facendo…

La parola aspirante è magica, contiene in sé non solo una promessa interiore ma anche una proiezione di possibilità correlata ad una serie di elementi/criteri che incidono all’interno di una scelta professionale.
Sono tali i seguenti, tutti sollevati a quesiti di crescita personale per un aspirante Coach, come solo avviene all’interno delle più qualificate scuole di Coaching:

1. Scala dei valori professionali, sia essi intrinsechi, estrinsechi o concomitanti

2. Gradi di aspettative valoriali connesse a quelle professionali.

3. Design delle mete motivazionali personali.

4. Preferenze occupazionali e di specializzazione, in funzione delle utenze con cui si ambisce a lavorare.

5. Gestione del locus of control

6. Valutazione del proprio gradi di autodeterminazione, inerzia e propensione al rischio.

7. Adattabilità riferita alla capacità di modificare gli elementi personali e professionali denotando elasticità di apprendimento.

8. Grado di soddisfazione percepita interna, durante il percorso formativo.

9. Self- efficacy (autoefficacia) intesa come fiducia nel portare a termine e con successo gli eventi della propria vita.

Serve una Scuola di Coaching per raggiungere l’obiettivo di una nuova career identity come Coach. Serve dunque una formazione, non solo formalmente certificata ma soprattutto qualitativamente strutturata per elevare il candidato aspirante alle sue nuove competenze professionali.

Il futuro professionale è uno spazio da abitare, a partire dalla propria identità quale immagine di sé nel mondo.
Una Scuola di Coaching qualificata lo sa bene, per questo motivo è capace di accordare la conquista di un diploma professionale con il mondo interiore dell’aspirante, favorendone l’evoluzione del suo potenziale di carriera.
Il tutto non si risolve in un processo statico: il dinamismo di un ruolo professionale contiene in sé direzionalità e movimento, la costruzione di un percorso sempre in progress e che, come tale, ne qualifica una crescita di senso personale oltre che professionale. Questione di consapevolezza, di responsabilità e di visione. Ma questa è un’altra storia.

 

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In esclusiva per INCOACHING®, testo di Simona Rebecchi – Coach professionista diplomata INCOACHING®

1 Comment
  • Roberta Marina Miconi

    29 Febbraio 2024at19:05 Rispondi

    Da aspirante Coach professionista, nonché studentessa di INCOACHING posso affermare che il percorso formativo contiene già in sé i valori e le leve giuste che stanno facendo gonfiare di soddisfazione e di eudaimonia il mio Daimon 🙂

    Grazie ad Alessandro, Franco, Silvia e Matteo non solo docenti ma veri e propri Mentor.

    Roberta

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